Collana Arte e Tecnologia di Horti Hesperidum

La Collana “Arte e Tecnologia” di Horti-Hesperidum si propone di indagare il rapporto che intercorre tra arte, tecnologia e digitale e che interessa diversi fronti: dalla diagnostica, al restauro, alla conservazione e documentazione, per poi toccare gli aspetti più propriamente fruitivi dei musei e dei luoghi di cultura e quelli relativi alla comunicazione, valorizzazione e all’accessibilità. Si aggiunge poi il loro impiego nei settori della vendita e del diritto d’autore.

Accanto ad un tipo di interazione di questo genere, che vede le tecnologie e il digitale ‘a supporto’ del patrimonio storico-artistico, vi è poi quella un tipo ‘generativo’ nell’impiego che degli strumenti digitali fanno sempre più gli artisti per realizzare quelle che potremmo definire opere di ‘Media art’.

La Collana raccoglie diversi contributi di studio e di ricerca al fine di stimolare un dialogo tra professionisti e studiosi di varia formazione, analizzare le modificazioni che il settore dell’arte e della storia dell’arte sta subendo, discutere i vantaggi e gli svantaggi delle applicazioni tecnologiche e del digitale sia nei luoghi di formazione che in quelli fruitivi, ponendo sempre l’attenzione sul ruolo principale che deve essere attribuito alla cultura e alla ricerca in campo umanistico.

 

 

Direttivo: 

Carmelo Occhipinti, Giorgio Fornetti, Simonetta Baroni, Federica Bertini

 

Comitato Scientifico:

 

–       Carmelo Occhipinti, Giorgio Fornetti, Simonetta Baroni. Federica Bertini

–       Anna Maria Marras (UniTo e ICOM)

–       Enrico Gandolfi (Università Oaio)

–       Rosalinda Inglisa (Uni San Raffaele)

–       Floriana Conte

–       Valentino Catricalà

–       Maria Assunta Sorrentino

–       Serena Nardoni

 

Primo volume

 

Il primo volume della Collana “Arte e Tecnologia” di Horti-Hesperidum raccoglie i contributi dell’incontro di studi “Arte e tecnologia per l’accessibilità. Tradurre la pittura: incisioni e

quadri tattili” tenutosi il 3 dicembre 2019, nella sede dell’Istituto centrale per la grafica del palazzo Poli a Roma in occasione dell’inaugurazione della mostra sensoriale “Con tatto e con vista”. Entrambe le attività sono state curate da Simonetta Baroni e Federica Bertini.

 

Tre sono le sezioni tematiche – “Approfondimenti e buone prassi”, “Tecnologie e percorsi espositivi” e “Alcune esperienze a confronto” – su cui esperti, rappresentanti delle istituzioni ministeriali del MIUR e del MiBACT, docenti delle università italiane e responsabili delle realtà museali nazionali si sono confrontati, creando un interessante momento di dialogo e ponendosi come obiettivo quello di definire alcune buone pratiche volte a favorire l’inclusione e l’integrazione sociale e culturale anche negli ambienti espositivi e museali.

 

La mostra “Con tatto e con vista”, ospitata negli spazi di palazzo Poli, ha incluso nel percorso espositivo tre tavole a rilievo esplorabili tattilmente, proponendole a confronto con altrettante stampe del XVI, XVII e XVIII secolo, raffiguranti gli stessi soggetti pittorici da esse tradotti e conservate nella raccolta calcografica dell’Istituto centrale per la grafica.

Proponendo un confronto inedito tra tecniche diverse di riproduzione, il progetto espositivo ha quindi consentito di sperimentare l’efficacia dell’approccio sensoriale ed è diventato anche un’occasione per avviare una riflessione sull’evoluzione delle tecniche di stampa: dalla più tradizionali, quelle incisorie, alle più innovative, come le stampanti 3D usate per la riproduzione dei quadri tattili.

 

 

 

Simonetta Baroni

 

Storica dell’arte, laureata in arte contemporanea presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma, dal 2007 è cultrice della materia in “Arti visive del XXI secolo” e attualmente conduce il corso-laboratorio “Didattica museale inclusiva” presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Lavora da oltre quindici anni nell’ambito della didattica museale. Ha partecipato e organizzato convegni e giornate di studio, curato progetti didattici e culturali in collaborazioni con istituzioni pubbliche e private.

 

Federica Bertini

 

Federica Bertini, nata a Tivoli nel 1987, storica dell’arte, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in “Memoria e materia delle opere d’Arte” presso l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, è stata assegnista di ricerca ed è docente di “Nuove tecnologie per la fruizione del Patrimonio Culturale” e cultrice della materia in “Museologia e storia del collezionismo” presso il Dipartimento di Studi letterari, filosofici e di storia dell’arte dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e insegna “Storia dell’arte” nei licei. Coordina, assieme a Carmelo Occhipinti, il LAT – Laboratorio Arte e Tecnologia.