Call for papers: convegno internazionale su «L’illuminazione dell’arte e dell’architettura dall’Antichità all’età contemporanea» (novembre 2023)

Molte opere d’arte del passato – quadri, affreschi, statue, suppellettili – sono oggi decontestualizzate ed esposte a fonti di illuminazione spesso irrispettose delle qualità materiali degli oggetti, della loro originaria funzione e del loro ambiente di provenienza. Infatti, contrariamente alle moderne abitudini di fruizione, le opere del passato venivano collocate in luoghi immersi nel buio. La dimensione dell’oscurità caratterizzava diversi contesti sociali, rituali, religiosi, celebrativi eccetera, ove le tradizionali fonti di illuminazione artificiale, come lucerne, torce, candele e lanterne, creavano effetti straordinariamente suggestivi.

Già in epoca rinascimentale, maestri come Leon Battista Alberti e Leonardo da Vinci cominciarono a studiare scientificamente gli effetti della luce sulla percezione dei colori e sull’apprezzamento delle opere, dando così inizio – come di recente ha mostrato Carmelo Occhipinti nel suo Dittico Leonardo da Vinci Caravaggio (Roma 2023) – a grandi dibattiti in Italia e in Europa, proseguiti fino ai giorni nostri, sull’uso della luce naturale e artificiale per una corretta fruizione dell’arte.

L’irruzione delle nuove tecnologie nei contesti monumentali, nei musei, nelle chiese, e nei centri storici sta ponendo però enormi ed inedite questioni. Riesce infatti sempre più difficile trovare un giusto equilibrio tra le logiche “antiumanistiche” del sistema produttivo-imprenditoriale e l’esigenza di progetti educativi, costruiti su basi umanistiche, che spesso rischiano di essere ridotti a slogan (rivoluzione tecnologica, risparmio energetico, ecc.). Per questo motivo è necessario trovare un’occasione di confronto tra storici e tecnici, tra umanisti e imprenditori, che permetta di individuare nuove prospettive non solo scientifiche, ma anche didattiche, educative e formative. Si avverte in particolare la necessità di ripensare le metodologie e i percorsi universitari del settore storico-artistico, affinché i giovani laureati del futuro possano rispondere alle nuove istanze del mercato e delle imprese, trovando occasioni di confronto con i tecnici dell’illuminazione dei beni culturali.

Il convegno internazionale Lux facta est. L’lluminazione dell’arte e dell’architettura dall’Antichità all’età contemporanea, curato da Carmelo Occhipinti, Claudio Castelletti e Olga Concetta Patroni, rappresenta una novità nel panorama internazionale poiché propone una riflessione multidisciplinare sulle fonti testuali e visive che testimoniano il ruolo decisivo della luce naturale e artificiale nel processo di fruizione delle opered’arte e d’architettura di tutte le epoche. Questo tema è stato al centro dalle ricerche condotte per anni da Carmelo Occhipinti, che, ribadendo la necessità di porre la tecnologia al servizio della ricerca umanistica, ha istituito l’insegnamento di Storia e Filologia della fruizione artistica nel Dipartimento di Studi Letterari, Filosofici e di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’. L’evento, pertanto, si pone da un lato come esito di una lunga attività di ricerca, dall’altro come inizio di una nuova fase di studio dei criteri e della fenomenologia dell’illuminazione artistica.

Lux facta est nuovo (aggiornato, 03.02.2023)

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