Elena Bugini, «Claude d’Urfé’s Taste for Antiquity: Some Evidence», con una prefazione di Vincent Guichard (Roma 2021)

Ambasciatore in Italia di Francesco I ed Enrico II di Francia, dapprima al Concilio di Trento (1546-1548) poi presso la Santa Sede (1548-51), Claude d’Urfé è soprattutto noto ai cultori per due commissioni risalenti al suo soggiorno in Italia. La prima occasionò le opere intese a decoro della cappella della Bâtie d’Urfé, il castello medievale dei suoi avi che, sito nella campagna di Lione, Claude fece riformare in forme rinascimentali. La seconda fu il Libro d’ore, attualmente conservato, come HM 1102, alla Huntington Library (San Marino, California). Lo studio di Elena Bugini è eminentemente finalizzato a mettere a fuoco le tracce evidenti – quanto sinora trascurate – della profonda cultura antichizzante che segnano la cappella come il Libro d’ore.

Due volte dottore di ricerca (presso le università di Torino e Tours, e poi presso quella di Ginevra), Elena Bugini si è specializzata nella migrazione della tarsia lignea rinascimentale dall’Italia alla Francia. I suoi approfondimenti dedicati a Claude d’Urfé e alle sue commesse datano il mandato post-dottorale a Liegi come borsista “Marie Curie” (2016-18).

 

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