BIANCONI Giovanni Ludovico (1776) (2)


 

Giovanni Ludovico Bianconi, Le antiche camere delle Terme di Tito e le loro pitture restituite al pubblico da Lodovico Mirri Romano, delineate, incise, dipinte col prospetto, pianta inferiore e superiore e loro spaccati e descritte dall’abbate Giuseppe Carletti Romano; alla santità di N. S. Signore Papa Pio VI, aggiuntovi infine il metodo dell’associazione a questa raccolta. In Roma 1776 per Genroso Salomoni, in Le Effemeridi Letterarie di Roma, xxxiI, 1776, pp. 249-251].

L’11 agosto 1776 tra le colonne delle “Efemeridi Letterarie” uscì il terzo ed ultimo articolo che Giovanni Ludovico Bianconi dedica alle “antiche camere delle Terme di Tito”. Qui egli dà una precisa descrizione delle grottesche, e le rilegge alla luce di quanto scrisse Vitruvio nel suo De Architectura nel qualele aveva condannate come ornamenti assurdi e sconclusionati. La critica vitruviana delle stravaganze artistiche della sua epoca sembra anticipare di secoli proprio la difesa del settecentesco buon gusto contro la degenerazione del secolo precedente: il gusto di Bianconi, in totale affinità con quello del trattatista romano, è fondato sulle regole di natura e sul rispetto delle proporzioni tanto disattese dagli artefici di età barocca. L’autore descrive poi, come aveva annunciato nell’articolo precedente, quattro incisioni in particolare: Adone amato da Venere, una scena nuziale, Enrito che abbraccia Ippodamia e le Nozze Aldobrandini. Su queste ultime si sofferma con più attenzione: specifica infatti che questo riquadro non venne rinvenuto da Mirri e dalla sua équipe sulle pareti nelle camere dissotterrate in quegli anni, ma esso era stato rinvenuto nel secolo precedente in quegli stessi luoghi; per questo Mirri ritenne opportuno includerlo nella serie di incisioni pubblicate nel 1776. Queste stampe, conclude Bianconi, hanno la stessa funzione che ebbero, fra le altre, le pitture di Raffaello nelle Logge Vaticane e le pitture rinvenute durante gli scavi effettuati ad Ercolano, ossia quella di fissare i canoni del buon gusto e di fornire modelli da imitare.

 

Lara Sambucci (univ. di Roma "Tor Vergata")

 

 

Bibliografia essenziale.

- Bonora E., Letterati, memorialisti e viaggiatori del Settecento, Milano 1951.

- Emery L., Giovanni Ludovico Bianconi in Germania (1745-1764), in Studi e Memorie per la storia dell'Università di Bologna, XV, Bologna 1942, pp. 115-176.

- Gamba B., Notazioni  intorno alla vita e alle opere di Giovanni Ludovico Bianconi, in Operette scelte, Venezia 1824.

- Morandotti A., Giovanni Ludovico Bianconi. Un “connoisseur” tra Ancén Régime e età borghese, in La regione e l’Europa, viaggi e viaggiatori emiliani e romagnoli nel Settecento, a cura di Guagnini E., Bologna 1986, pp. 123-155.

- Occhipinti C., Piranesi, Mariette, Algarotti. Percorsi settecenteschi nella cultura figurativa europea, II, Roma 2013, pp. 27-35 e 73-79.

- Perini G., Giovanni Ludovico Bianconi. Scritti tedeschi, Bologna 1998.

- Roversi G., Il commercio dei quadri a Bologna nel Settecento, in L'Archiginnasio, LX (1965), pp. 462, 466 s., 479 s., 494-502.

- Sassoli E., Vita e opere di Giovanni Ludovico Bianconi, Bologna 1885.

 

Edizione a cura di L. Sambucci. Pdf pubblicato il 23 settembre 2013 (Supplemento a Horti Hesperidum, III, 2013, 1-2)

 

 

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