MELANI, Alfredo (1888)


 

DECORAZIONE E INDUSTRIE ARTISTICHE: A. MELANI  1888-1889

Alfredo Melani nasce a Pistoia nel 1859 e muore a Milano nel 1928. Nel 1874 si iscrisse all’Accademia di belle arti di Firenze, dove ricevette vari premi di architettura. Nel 1879 conseguì la licenza di professore di disegno architettonico e nel 1881 si trasferì a Milano, dedicandosi all’insegnamento della storia dell’arte e del disegno in vari istituti.  Nel 1882 iniziò a insegnare alla Scuola superiore d’arte applicata all’industria di Milano, della quale sarà anche direttore.  Si interessò inoltre alla produzione ceramica nazionale ed estera in modo capillare, indagando industrie, manifatture e singole personalità artistiche. Ancora negli anni Ottanta dell’Ottocento, pur continuando l’insegnamento, divenne collaboratore di importanti riviste d’arte e di letteratura: Roma. Vita artistica, di cui fu anche redattore; Il Bibliofilo; Arte e storia, a volte sotto lo pseudonimo di Helvetius; La Construction moderne; Revue des arts décoratifs. Dalla fine dell’Ottocento collaborò, fra l’altro, a Emporium; L’Arte decorativa moderna, di cui fu redattore; L’Artista moderno; The Architectural Review; The Architectural Record; The Studio; The Architect.

La bibliografia più aggiornata del Melani raccoglie oltre 900 titoli: monografie e manuali in varie edizioni, articoli sulla stampa specialistica e divulgativa. Gli articoli del Melani, spesso accompagnati da fotografie, costituiscono, a giudizio di alcuni studiosi, il materiale più esaustivo dell’epoca sul movimento moderno nell’architettura e nelle arti applicate. Già nel 1889, a soli trent’anni, venne inserito in importanti dizionari contemporanei e grazie alla sua attività pubblicistica degli anni Ottanta, tenendosi aggiornato sugli studi inglesi e francesi, contribuì fortemente a diffondere in Italia i repertori decorativi orientali, soprattutto islamici. Tra i manuali più importanti, utilizzati nelle scuole d’arte applicata, tutti pubblicati a Milano dalla Hoepli, e riediti numerose volte, ricordiamo : L’ornamento policromo nelle Arti e nelle Industrie artistiche (1886); Manuale dell’ornatista. Raccolta di iniziali miniate e incise (1896); Decorazione e industrie artistiche, 2 volumi (1888-1889); Arte decorativa antica e moderna (1907); Dell’ornamento nell’architettura, 2 volumi (prima edizione edita da Vallardi nel 1901); L’arte di distinguere gli stili, 3 volumi (varie ristampe dal 1919); Dizionario dell’arte e delle industrie artistiche (1930). Si interessò sempre ai progetti di riforma dell’insegnamento dell’architettura e delle arti decorative. Per il Melani la nuova arte moderna, denominata «arte nova», era il prodotto di un ampio «movimento sociale» di riforma globale, se non di rivoluzione, della società. Il Melani era vicino all’ideologia del «socialismo della bellezza» di Beltrami e di altri modernisti secondo cui ogni oggetto doveva essere progettato con una valenza estetica ed educativa. In quest’ottica, quindi, il disegno doveva essere parte integrante del bagaglio culturale di ognuno e, applicato all’industria, poteva avere una «diretta influenza sulla ricchezza nazionale». Rimase, in ogni momento, fortemente produttivo, aggiornato sull’arte e sul sistema museale dei Paesi europei. Per il Melani l’arte contemporanea non doveva ricercare uno «stile nazionale» che tenesse conto dei modelli italiani del passato (secondo la scuola di Boito), ma sviluppare un linguaggio realmente innovativo, non succube dei modelli europei dell’art nouveau. Nelle dispute dell’epoca sulla superiorità fra artigianato e industria ebbe una posizione non orientata ideologicamente ed estremamente moderna. Pur ammirando le idee di J. Ruskin non provava alcuna avversità verso le opere fatte a macchina. Andando oltre le ideologie, era capace di valutare il singolo manufatto, prescindendo dalla scuola d’appartenenza e ritenendo che il valore dell’opera dipendesse dall’originalità dell’idea che l’aveva generata. Attualmente i contributi teorici del Melani (quelli prodotti fino ai primi del Novecento) vengono ritenuti fondamentali nell’ambito del modernismo italiano, dai maggiori studiosi del settore.

Il testo scelto e di seguito presentato integralmente è il primo dei due volumi di cui si compone il manuale Decorazione e Industrie Artistiche (1888-1889), rispettivamente dedicati all’Antichità e Medioevo (1888) e  all’Evo moderno (1889).

La scelta di analizzare questo testo deriva dall’intenzione di presentare al pubblico un manuale di arte decorativa, pensato e realizzato in quel preciso momento, per uso e consumo didattico da parte degli allievi delle scuole d’arte applicata. Dunque uno scorcio sulla manualistica ottocentesca italiana, che sulla scia delle coeve esperienze europee, tenta, seppur con fatica, di allinearsi ai cambiamenti sociali e alle nuove esigenze del gusto estetico. Il testo è suddiviso in capitoli, e in aree geografiche, ricostruisce cronologicamente l’evoluzione dello stile e delle tecniche decorative elaborate da diverse civiltà. Inserisce immagini e dettagli di ornamenti, spiegazioni e commenti personali sulle scelte decorative di una determinata produzione, come a voler consigliare e guidare gli allievi nella storia dell’ornamento. Nella seconda parte, dedicata al medioevo, inserisce al capitolo 2 l’arte orientale, bizantina, araba e persiana. Un Oriente non generico, ma ben suddiviso, dunque conosciuto, nelle sue differenze territoriali ed etniche. Una conoscenza probabilmente che non deriva dalla visione diretta dei luoghi, ma da una buona lettura dei numerosi studi francesi e inglesi, che cita in modo ricorrente nei suoi commenti.

Valentina Colonna (Università di Roma "Tor Vergata")

 

Bibliografia

- A. De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi, Firenze 1889, p. 294

- M. Rosci, Torino come spartiacque, in Torino 1902. Le arti decorative internazionali del nuovo secolo (catal., Torino), a cura di R. Bossaglia - E. Godoli - M. Rosci, Milano 1994, pp. 60, 69

- G. Chelucci, Alfredo Melani.: gli anni dell’Accademia (1874-1879), in Farestoria, XVI (1997), 30, pp. 5-23

- C. Barucci, L’orientalismo nelle fonti bibliografiche e nella manualistica italiana dell’Ottocento, in L’orientalismo nell’architettura italiana tra Ottocento e Novecento. Atti del Convegno, Viareggio 1997, a cura di M.A. Giusti - E. Godoli, Siena 1999, pp. 23 s., 28 s. 

- M.G. Maestrelli, Alfredo Melani: architetto, storico e critico dell’architettura, Firenze 2001.

- G. Chelucci, Alfredo  Melani : appunti per una biografia, in DecArt, 2004, n. 2, pp. 3-11.

- F. Franco, Melani Alfredo, Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 2009, vol. 73, pp. 236-238.

Il pdf contenente l'edizione integrale del testo di Melani, a cura di V. Colonna, sarà prossimamente scaricabile qui.

 

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